Le immagini realizzate dal fotografo Rodrigo Pais restituiscono con stile diretto e pragmatico, caratteristico del fotocronista, l’identità profonda della città di Roma e della sua periferia.

Sensibilità e intensità delle immagini fotografiche che caratterizzano grandi autori come: William Klein per il progetto sulle strade della città natale “New York 1954-1955”, Bruce Davidson in “East 100th Street” serie del 1966-1968 che racconta la realtà di un caseggiato dell’East Harlem conosciuto per il suo degrado abitativo, Garry Winogrand e la sua fotografia di strada tra New York e Los Angeles, le riprese delle vie deserte di Eugène Atget e l’umanità di Robert Doisneau per la città e i sobborghi di Parigi, e naturalmente Vivian Mayer per la brulicante Chicago.

Fino al 15 gennaio 2017, il Museo di Roma in Trastevere, ospita la mostra fotografica “Abitare a Roma in periferia – fotografie di Rodrigo Pais nella seconda meta del ‘900“. Un’esposizione che della capitale non testimonia soltanto un periodo storico dal punto di vista dello sviluppo urbano o storico-politico ma ne entra nelle trame più sottili. La fotografia di Pais, sociale e documentaria, in diverse occasioni di denuncia, è rappresentazione di una realtà cruda e diretta che restituisce all’osservatore l’identità di una città che si trova nei volti della gente, nei luoghi e nei paesaggi in cui abitano.

L’approccio documentarista e l’uso agevole della piccola Leica o della Rolleiflex, comportano un grado elevato di coinvolgimento dei soggetti che permette al fotografo di catturare ciò che si dipana in strada tra eventi epocali ed altri apparentemente insignificanti. La prolifica raccolta documentale prodotta con dovizia e professionalità, composta da quasi 380.000 fototipi di valore storico imprescindibile ma anche di grande valore artistico, è la testimonianza storica, culturale e sociale di una grande metropoli ma altresì della quotidianità che senza l’obiettivo fotografico e la sensibilità di Pais sarebbe perduta.
La mostra è organizzata in tre sezioni. La prima, affidata all’architetto Stefano D’Amico, ricostruisce lo sviluppo edilizio pubblico e privato con i suoi difetti, ma anche gli innegabili pregi a partire dagli anni ’50 con il Piano INA-CASA, o Piano Fanfani, fino agli anni ’90 del secolo scorso.

La seconda, affidata al professor Francesco Sirleto, illustra le lotte per il diritto alla casa di una popolazione emarginata in una situazione abitativa costituita da baracche precarie costruite con materiali di fortuna, partendo dalle prime manifestazioni spontanee ai movimenti più consapevoli e organizzati da enti come il Sunia.

La terza, non può che essere riferita al sociologo Franco Ferrarotti che fin dagli anni ’70 si è occupato delle periferie di Roma e, in particolare, delle condizioni di vita dei baraccati andando ad abitare per un certo periodo in una baracca al Borghetto Latino.

 

Vademecum 

21 settembre 2016 – 15 gennaio 2017

Roma, Museo di Roma in Trastevere

Biglietto intero € 6, ridotto € 5; residenti € 5 / € 4

Info +06 060608

www.museodiromaintrastevere.it