Conoscere la Cina di ieri, per capire la Cina di oggi, attraverso l’iconografia, l’arte e la propaganda maoista, in un percorso affascinante composto da immagini originali d’epoca.
Il Museo di Roma in Trastevere ospita fino al 23 aprile la mostra “CHINA: rivoluzione – evoluzione. Manifesti della Propaganda (1949 –1983)”.
Una selezione di poster della propaganda cinese dell’epoca maoista appartenenti alla Hafnia Foundation (con sede in Cina, Italia e Cile) – una delle più grandi collezioni nel mondo su questa tematica – che ricrea in maniera attenta e ragionata un inedito viaggio nel passato prossimo del colosso orientale, per intenderne il presente e proiettarne il futuro.
La mostra si compone di manifesti e dipinti originali utilizzati come modello per fogli stampati tra il 1949 e il 1983 corrispondente al periodo di presidenza di Mao Tse Tung e alla sua storica Rivoluzione Culturale.
Durante il forum di letteratura e arte di Yan’an realizzato nel maggio del 1942, il Partito Comunista Cinese guidato da Mao Tse Tung, tracciò le linee guida della “cultura rivoluzionaria” del partito. I discorsi di Mao, durante questo evento, delinearono il modello dell’arte che si sarebbe prodotta fino a dopo la Rivoluzione Culturale, negli anni ’80: “Nel mondo attuale ogni cultura, ogni letteratura, ogni arte appartengono a una classe ben determinata e sono quindi vincolate a una determinata politica. L’arte per l’arte, l’arte al di sopra delle classi, l’arte al di fuori della politica e indipendente da essa in realtà non esiste” – Mao Tse Tung intervento alle discussioni su arte e letteratura in Yenan, maggio 1942.
I suoi principali interessi erano che l’arte riflettesse la vita della classe operaia e la considerasse come la principale protagonista, e che fosse a servizio della politica e dello sviluppo del socialismo. Così, tutta la creazione artistica si trasformò in vera e propria propaganda, che principalmente, descriveva la vita dei contadini ed era a loro diretta.
Nei manifesti della Propaganda Cinese si alternavano diversi stili artistici, incluso il realismo sociale e il tradizionale acquerello cinese. Alcune opere, come i dipinti rupestri sono bellissimi esempi di arte naïf; lineari e pieni di colori, con un leggero e bizzarro senso della prospettiva. Senza dubbio, l’indiscusso talento naturale dei pittori è inconfondibile.
La mostra è accompagnata da una serie di ritratti di Mao eseguiti in ceramica dall’artista americano, ma radicato da molti anni in Cina, Stevens Vaughn che reinterpreta il mito iconografico della rivoluzione cinese.
La mostra è Massimo Scaringella, promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e organizzata dalla Hafnia Foundation.
Vademecum
8 marzo – 23 aprile 2017
Roma, Museo di Roma in Trastevere
Biglietto non residenti: intero: € 9,50; ridotto: € 8,50; biglietto residenti: intero: € 8,50; ridotto: € 7,50
Info 060608