Nella ricorrenza del primo centenario dalla morte di Umberto Boccioni, la città di Milano celebra l’eclettico artista con una mostra di studio dal titolo “Umberto Boccioni (1882-1916): genio e memoria“.

La mostra, fino al 10 luglio a Palazzo Reale, è stata frutto di un lavoro di ricerca svolto dai musei civici e promossa dalla Soprintendenza del Castello Sforzesco in collaborazione con il Museo del Novecento e Palazzo Reale.

Sono esposte circa 300 opere tra disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti e il percorso, sviluppato in ordine cronologico, fonda la sua struttura sull’eccezionale corpus di 61 disegni boccioniani del Castello Sforzesco e su una serie di scritti e documenti inediti riferiti all’artista riscoperti di recente presso la Biblioteca Civica di Verona.
Questi materiali sono esposti in una sequenza articolata che approfondisce temi e aspetti cruciali della poetica di Boccioni, dallo sviluppo del concetto del dinamismo in rapporto alla figura umana, al ritratto, alla veduta paesaggistica e urbana.

I disegni del Castello Sforzesco sono distribuiti dal periodo giovanile fino alla morte dell’artista, dal 1906 al 1916. In essi il percorso stilistico dell’autore è ripercorribile in tutte le sue fasi di maturazione, dalla formazione divisionista, simbolista ed espressionista, che guarda nel contempo alla tradizione classica, rinascimentale e barocca e alle coeve correnti figurative europee, fino all’affermazione del futurismo. I disegni sono realizzati con tecniche miste che esaltano i valori pittorici e plastici in una varietà inesauribile di sperimentazioni.

Il percorso di mostra è suddiviso in due sezioni:

1 – Il giovane Boccioni (1906-1910);
2 – Boccioni futurista: pratica e teoria (1911-1916).

All’interno delle due sezioni, ciascun soggetto o filone tematico è considerato nelle sue declinazioni e fasi di elaborazione, dall’ideazione grafica, con le sue varianti, alle rispettive redazioni pittoriche o plastiche. L’opera boccioniana è ,inoltre, esplorata in rapporto ai referenti visivi antichi e moderni che segnarono indelebilmente la formazione dell’artista, individuabili in particolare nell’arte antica, nel Rinascimento italiano e nordico, nella ritrattistica barocca, nella cultura dell’Impressionismo e del Divisionismo, dei Preraffaelliti e del Simbolismo e nelle tendenze più aggiornate dell’arte plastica europea, dal post Impressionismo al Cubismo.

 

Vademecum

23 marzo – 10 luglio 2016

Milano, Palazzo Reale

Biglietto intero € 12; ridotto € 10

www.palazzorealemilano.it